Sospensione del fondo in Germania
Il giorno di venerdì ventisei marzo anno duemila ventuno, l’istanza suprema tedesca ha sospeso il procedimento di ratifica del fondo di rilancio Europea di fronte all’impatto della pandemia, a causa di un ricorso contro questo sistema basato sul debito comune. Quindi il tribunale costituzionale ha deciso che il testo della legge nel piano appena di essere convalidato per i parlamentari non deve essere parafato per il presidente in attesa di una decisione su questo ricorso, trasmetteva la Corte
La doppia approvazione
Dunque, questo periodo interviene che i due rami del parlamento nazionale hanno appena approvato il testo legislativo. Quindi rischia di ritardare ancora l’istituzione di questo Fondo dotato di settecento cinquanta miliardi d’euro, nei momenti con il quale la pandemia si prolunga in Europa, e continua a incidere per forza dei settori interi dell’economia.
Duramente negoziato durante l’ultimo Estate per i ventisette Stati, questo meccanismo dell’ UE è stato destinato ad affrontare all’impatto economico della pandemia di Covid-19. Riposa su un meccanismo senza precedente di debito comune a tutti gli Stati membri.
Sapendo che una parte del Fondo sarà versata a modo sovvenzioni in particolare ai paesi che hanno subito il pesantissimo impatto.
E precisamente questa condivisione inedita dei debiti dei paesi Europea che contestano i promotori del ricorso davanti la Corte costituzionale tedesca. L'estrema destra tedesca, il partito AFD, ha anche annunciato la sua intenzione di attaccare il Fondo per Incostituzionalità.
La voce degli oppositori
Gli oppositori, in merito al testo, ritengono che la legge fondamentale tedesca vieta al paese di condividere il peso del debito con degli altri Stati. Ci vedono una politica di “Trasferimento finanziare” inammissibile dei paesi supposti finanziariamente virtuosi, verso dei paesi considerati come lassisti.
Dunque, La decisione della Corte sarà molto importante. É già stata sequestrata tante volte per quanto riguarda gli stessi Argomenti, questa volta è legata al sostegno all’economia della banca centrale europea, installata a Francoforte.